La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: La legittimità dell'attività estrattiva in una cava è subordinata alla presentazione, da parte dell'imprenditore, della denuncia di esercizio ai sensi dell'art. 28 del D.P.R. n. 128/1959 e dell'istanza di autorizzazione alla prosecuzione dell'attività estrattiva ai sensi degli artt. 36 e 38-ter della L.R. Campania n. 54/1985, entro i termini di legge. In mancanza di tali adempimenti, gli ordini di cessazione e sospensione dell'attività estrattiva e i provvedimenti di diniego delle istanze di autorizzazione o prosecuzione sono legittimi. La contestazione della veridicità delle risultanze dei registri di protocollo degli enti pubblici, in cui non risultano annotate le denunce e le istanze del privato, deve avvenire mediante lo strumento della querela di falso, non essendo sufficiente la mera produzione di copie conformi all'originale provenienti dalla parte. Inoltre, il termine di durata dell'autorizzazione all'attività estrattiva è determinato dalla normativa vigente al momento dell'adozione dei relativi provvedimenti, anche in caso di successiva modifica legislativa, salvo espressa previsione di proroga.