Il reato di truffa militare aggravata continuata è integrato quando il militare, abusando della sua posizione di amministratore del sistema informatico di rilevazione delle presenze, manipola i dati relativi al proprio orario di lavoro al fine di conseguire indebitamente ore di lavoro straordinario, permessi e compensi forfettari non effettivamente maturati, arrecando così un danno patrimoniale all'amministrazione militare. La condanna per tale reato è fondata sulla prova documentale e testimoniale, che consente di escludere ragionevoli dubbi sulla responsabilità dell'imputato, anche in assenza di una perizia tecnica sull'affidabilità del sistema informatico, qualora le discrepanze riscontrate riguardino solo la posizione del militare imputato e siano incompatibili con un malfunzionamento generalizzato del sistema. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nel valutare l'opportunità di disporre l'espletamento di una prova richiesta dalla difesa, purché tale valutazione sia adeguatamente motivata.