Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2947 del 22 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:2947PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La retrodatazione della custodia cautelare ai sensi dell'art. 297, comma 3, c.p.p. opera solo per i fatti connessi oggettivamente e soggettivamente, già contestati in precedenti ordinanze di custodia, e non anche per fatti diversi, anche se emersi successivamente nel corso delle indagini, salvo che gli elementi per emettere la nuova ordinanza fossero già desumibili dagli atti al momento dell'emissione della prima ordinanza. Pertanto, la successiva emissione di una nuova ordinanza di custodia per un fatto diverso, anche se connesso, non comporta la retrodatazione del termine di custodia, ma solo il computo del periodo di custodia già sofferto per lo stesso fatto, a meno che non ricorra l'ipotesi di cui all'art. 297, comma 3, c.p.p. La connessione tra i fatti deve essere qualificata, non essendo sufficiente una mera connessione oggettiva o soggettiva. Inoltre, il divieto di contestazione a catena di cui all'art. 297, comma 3, c.p.p. opera anche per fatti diversi non connessi, quando risulti che gli elementi per emettere la nuova ordinanza erano già desumibili dagli atti al momento di emissione della prima ordinanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GH. HI., n. il (OMESSO);

2) BO. RA., n. il (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 09/05/2008 TRIB. LIBERTA' di FIRENZE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. CARCANO DOMENICO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. DI CASOLA Carlo, per il rigetto dei ricorsi;

udito il difensore avv. GIRIBALDI N..

RITENUTO IN FATTO

1. Il ricorrente impugna l'ordi…

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