Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3959 del 29 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:3959PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando un soggetto, mediante minaccia o violenza, costringe taluno a consegnare una somma di denaro o altra utilità, anche se di modico valore, a fronte di una richiesta iniziale di importo maggiore. Ai fini della sussistenza del reato, non rileva che la somma effettivamente consegnata sia stata spontaneamente offerta dalla persona offesa, né che il soggetto attivo fosse creditore della persona offesa per una somma maggiore, in quanto il diritto di credito non può essere fatto valere con modalità coercitive. Inoltre, il fatto che il soggetto attivo sia stato dichiarato fallito non incide sulla configurabilità del reato, in quanto il curatore fallimentare è l'unico legittimato a far valere i crediti della procedura concorsuale. La condotta estorsiva è punibile a prescindere dalla effettiva sussistenza del credito vantato e dalla sua azionabilità in sede giudiziaria, essendo sufficiente la costrizione della persona offesa a consegnare una somma di denaro mediante minaccia o violenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. RAGO Geppi - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS) nato il (OMISSIS);

2. (OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 20/01/2012 della Corte di Appello di Bari;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Giuseppe Volpe che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per prescrizione del reato di cui…

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