Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27873 del 7 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:27873PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, in sede di impugnazione di un provvedimento cautelare personale, è tenuto a verificare la congruenza della motivazione del giudice di merito in ordine alla valutazione degli elementi indizianti, senza poter riesaminare nel merito il quadro probatorio, atteso che la valutazione del peso probatorio degli indizi è compito riservato al giudice di merito. Pertanto, il ricorso per cassazione che, pur formalmente denunciando vizi di motivazione, miri sostanzialmente a ottenere una diversa valutazione delle circostanze di fatto già esaminate dal giudice di merito, è inammissibile. Inoltre, la successiva sostituzione della misura cautelare più afflittiva con una meno afflittiva, dimostrando che l'indagato avrebbe potuto fruire sin dall'inizio di una misura meno gravosa, comporta che nei suoi confronti non possa essere adottata alcuna pronuncia pregiudizievole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) NA. FE. CI. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 26/03/2009 TRIB. LIBERTA' di BARI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MATERA LINA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.

FATTO

Con l'ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale di Bari ha rigettato l'istanza di riesame proposta nell'interesse di Na. Fe. Ci. avverso l'ord…

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