Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39985 del 26 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:39985PEN

Massima

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Il mancato pagamento della cauzione imposta con una misura di prevenzione, di cui all'art. 3-bis, comma 4, della Legge n. 575 del 1965, integra il reato contestato, a meno che l'imputato non provi, anche mediante richiesta di opportune indagini, l'impossibilità di provvedere al versamento dovuta ad indisponibilità dei mezzi economici non preordinata né colposamente determinata. L'onere di allegazione in tal senso non può ritenersi soddisfatto con la mera affermazione di versare in uno stato di indigenza, essendo necessario fornire idonea documentazione a sostegno della propria condizione economica disagiata. I giudici di merito, ove accertino il mancato pagamento della cauzione senza la prova di tale impossibilità, possono legittimamente condannare l'imputato per il reato contestato, in quanto la motivazione relativa risulta ineccepibile e non censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4243/2011 CORTE APPELLO di PALERMO, del 30/05/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) e' stato condannato alla pena di giustizia n…

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