Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8925 del 28 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:8925PEN

Massima

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La sottoscrizione della querela presentata da un pubblico ufficiale o funzionario pubblico non richiede autenticazione o legalizzazione, purché siano chiaramente individuabili i dati relativi alla persona del firmatario e all'ufficio di appartenenza, in applicazione del principio di "favor querelae" discendente dall'art. 337 c.p.p., comma 1, essendo sufficiente l'attestazione di veridicità della firma apposta in calce all'atto da parte della pubblica amministrazione. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare la querela presentata dal pubblico ufficiale, anche se spedita per posta o recapitata da un incaricato, senza che sia necessaria l'autenticazione o la legalizzazione della sottoscrizione, purché risultino chiari i dati identificativi del firmatario e dell'ufficio di appartenenza, in ossequio al principio di ragionevolezza e di tutela dell'esercizio del diritto di querela, in conformità all'orientamento giurisprudenziale consolidato in materia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio Felice - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di BOLOGNA;

nei confronti di:

1) BE. AR. N. IL (OMESSO);

2) VE. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 05/05/2005 TRIB. SEZ. DIST. di SASSUOLO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERPICO FRANCESCO;

Udito il Procuratore Gener…

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