Cassazione penale Sez. I sentenza n. 17597 del 22 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:17597PEN

Massima

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La detenzione e il porto in luogo pubblico di un rudimentale candelotto contenente una modesta quantità di polvere pirica ricavata da giocattoli pirici avariati, privo di elevata potenzialità esplosiva e distruttiva, integra la contravvenzione di detenzione di materie esplodenti di cui all'art. 678 c.p. e non il più grave delitto di cui alla legge n. 895 del 1967, in quanto la scarsa pericolosità del manufatto, per la sua qualità e quantità, non consente di ravvisare i requisiti di micidialità ed elevata potenzialità distruttiva propri della nozione di "esplosivo" rilevante ai fini della normativa speciale. La distinzione tra materie esplodenti ed esplosivi, ai fini dell'applicazione della relativa disciplina, si fonda sulla capacità della sostanza di provocare effetti distruttivi devastanti sugli uomini e sulle cose, non essendo sufficiente la mera attitudine alla deflagrazione. Pertanto, la condotta di fabbricazione e porto in luogo pubblico di un manufatto artigianale contenente una modesta quantità di polvere pirica, privo di elevata potenzialità esplosiva, integra la fattispecie contravvenzionale di cui all'art. 678 c.p. e non il più grave delitto previsto dalla legge n. 895 del 1967, in quanto la scarsa pericolosità del prodotto, per la sua qualità e quantità, non consente di ravvisare i requisiti di micidialità ed elevata potenzialità distruttiva propri della nozione di "esplosivo" rilevante ai fini della normativa speciale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. BONITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1616/2009 CORTE APPELLO di MESSINA, del 14/11/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/02/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Il …

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