Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29899 del 29 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:29899PEN

Massima

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Il reato di estorsione (art. 629 c.p.) si configura quando la condotta dell'agente, caratterizzata da minacce o violenze, sia diretta a costringere la persona offesa a compiere un atto di disposizione patrimoniale, in assenza di una legittima pretesa giuridicamente tutelabile. Pertanto, la mera finalità di recuperare una somma di denaro versata a titolo di provvigione per un finanziamento non concesso non è sufficiente a escludere la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, qualora le modalità utilizzate per ottenere la restituzione integrino gli estremi della violenza o della minaccia. Inoltre, il giudizio di comparazione tra le circostanze attenuanti generiche e quelle aggravanti del reato rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione è incensurabile in sede di legittimità se logica e coerente con le risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. CIANFROCCA Pierluig - Consigliere

Dott. PACILLI G.A.R. - Consigliere

Dott. MONACO M.M - rel. Consigliere

Dott. MINUTILLO TURTUR Marzia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/06/2020 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MARCO MARIA MONACO;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ETTORE PEDICINI.
RITENUTO IN FATTO
La CORTE d'APPELLO di MILANO, con sentenza del 22/6/2020, ha confermato la sentenza pronunciata dal GIUDICE per le I…

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