Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26157 del 13 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:26157PEN

Massima

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Il concorso di più persone in un reato di tentato omicidio, caratterizzato da modalità di azione violente e reiterate, anche se con diversa intensità lesiva da parte dei singoli concorrenti, integra il dolo alternativo di omicidio, in quanto ciascun partecipe, pur non avendo necessariamente rappresentato l'evento morte come fine specifico, ha comunque accettato tale possibile esito, consapevole dell'elevata pericolosità dell'azione complessiva. Pertanto, la qualificazione giuridica del fatto come tentato omicidio è corretta, a prescindere dall'entità delle lesioni effettivamente cagionate alla vittima e dal fatto che questa non sia stata in pericolo di vita, essendo tali elementi irrilevanti ai fini della sussistenza del dolo omicidiario. Il contributo causale di ciascun concorrente, anche se diversificato, è comunque rilevante ai fini della responsabilità penale, in quanto il concorso di più persone nel reato non necessita di un previo accordo, essendo sufficiente che ciascun apporto abbia svolto la funzione di "volano", rafforzando il proposito altrui e consentendone la più agevole e sicura realizzazione. Pertanto, i ruoli singolarmente ricoperti dai concorrenti possono considerarsi sostanzialmente paritari, fermo restando la possibilità di un diverso trattamento sanzionatorio in relazione alle circostanze attenuanti riconosciute.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Frances - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/04/2018 della Corte di appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ((omissis));
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi…

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