Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza breve n. 2442 del 2013

ECLI:IT:TARNA:2013:2442SENB

Massima

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La realizzazione di opere edilizie in assenza del prescritto titolo abilitativo (permesso di costruire e/o autorizzazione paesaggistica) legittima l'adozione da parte dell'amministrazione comunale dell'ordine di demolizione, quale atto dovuto e sufficientemente motivato dal mero accertamento dell'abuso, senza necessità di una specifica valutazione dell'interesse pubblico alla rimozione, in quanto il ripristino della legalità urbanistica ed edilizia costituisce di per sé un interesse pubblico preminente. La competenza all'emanazione di tali provvedimenti sanzionatori spetta ai dirigenti o all'apparato amministrativo dell'ente locale, in applicazione della disciplina sul riparto di competenze introdotta dalla legge n. 191/1998, che ha trasferito tali funzioni dall'organo politico (sindaco) all'apparato burocratico. La precarietà dell'opera, ai fini dell'esenzione dall'obbligo del permesso di costruire, va valutata non tanto in base alle sue caratteristiche strutturali, quanto in relazione all'obiettiva utilizzazione e alla durata dell'utilità che il proprietario ne trae, essendo esclusa la precarietà quando l'opera risulti destinata ad un uso prolungato nel tempo, come nel caso di specie in cui i manufatti abusivi erano stati realizzati da oltre un decennio. Pertanto, in presenza di opere edilizie prive del necessario titolo abilitativo, il Comune è tenuto a ordinarne la demolizione, senza che rilevi la vetustà delle stesse o la loro qualificazione come "nuove costruzioni", atteso che, in ragione delle loro dimensioni e della conseguente idoneità a modificare lo stato dei luoghi, esse sono comunque soggette all'obbligo del permesso di costruire e dell'autorizzazione paesaggistica.

Sentenza completa

N. 01290/2013
REG.RIC.

N. 02442/2013 REG.PROV.COLL.

N. 01290/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ai sensi dell’art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 1290 del 2013, proposto da Giuseppe Lubrano Lavadera, rappresentato e difeso dall'avv. Maria Andretta, con domicilio eletto presso il suo studio, in Napoli, via C. Poerio 53;

contro

il Comune di Procida, in persona del Sindaco pro tempore, non costituto in giudizio;

per l’annullamento, previa sospensiva

dell’ordinanza di demolizione n.120/2012 emessa dal comune di Procida il 28 dicembre e notificata il 02 gennaio 2013, con la quale si ingiunge al ricorrente la demolizione delle opere abusive realizzate nel fondo dell’ente proprietario della Fondazione …

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