Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 39156 del 29 agosto 2018

ECLI:IT:CASS:2018:39156PEN

Massima

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La partecipazione a un'associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, anche se iniziata in età minorile e proseguita dopo il raggiungimento della maggiore età, comporta la competenza del giudice ordinario, trattandosi di un reato permanente non suscettibile di frazionamento. La sussistenza delle esigenze cautelari, in particolare del pericolo di reiterazione del reato, può essere desunta dalla gravità degli indizi di colpevolezza in relazione al ruolo rivestito dall'indagato nell'ambito dell'associazione, caratterizzata da una stabile organizzazione e dalla reiterazione di condotte di acquisto e spaccio di ingenti quantitativi di droga, senza che sia necessario un riferimento specifico all'attualità del pericolo, essendo sufficiente una prognosi di commissione di ulteriori reati analoghi fondata su elementi concreti. Inoltre, per i reati associativi in materia di stupefacenti, opera una presunzione relativa di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, che può essere superata solo attraverso l'acquisizione di elementi specifici idonei a dimostrare l'idoneità di altre misure a soddisfare le esigenze cautelari, senza che il giudice abbia l'onere di dimostrare in positivo la pericolosità dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI SALVO Emanuele - Presidente

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. MICCICHE' Loredana - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosaria - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 4/2/2018 della Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MICCICHE' Loredana;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, con ordinanza del 14 febbraio 2…

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