Cassazione penale Sez. III sentenza n. 51003 del 18 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:51003PEN

Massima

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Il giudice di rinvio, investito di pieni poteri di cognizione, può rivisitare il fatto con pieno apprezzamento ed autonomia di giudizio, addivenendo a soluzioni diverse da quelle del precedente giudice di merito o condividendone le conclusioni, purché motivi il proprio convincimento sulla base di argomentazioni diverse da quelle ritenute illogiche o carenti in sede di legittimità. Eventuali elementi di fatto e valutazioni contenute nella pronuncia di annullamento non sono vincolanti per il giudice del rinvio, ma rilevano esclusivamente come punti di riferimento al fine dell'individuazione del vizio o dei vizi segnalati e non come dati che si impongono per la decisione demandatagli. Il controllo del giudice di legittimità sui vizi della motivazione attiene alla coerenza strutturale della decisione di cui si saggia l'oggettiva tenuta sotto il profilo logico-argomentativo, restando preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione e l'autonoma adozione di nuovi e diversi parametri di ricostruzione e valutazione dei fatti. Ai fini della valutazione della chiamata in correità, il giudice di merito deve verificare la sussistenza di elementi di riscontro individualizzanti, l'assenza di motivi di rancore o di importanti screzio tra l'imputato e i chiamanti, nonché l'idoneità del movente prospettato a determinare un concerto calunnioso, senza limitarsi a considerare singoli elementi di prova in modo isolato, ma valutando complessivamente il quadro indiziario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - rel. Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2036/2011 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 25/01/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/11/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LORENZO ORILIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) A., che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza 25.1.2013 la Corte d'Appello d…

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