L'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive, avendo natura vincolata, non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell'art. 7 della legge n. 241/1990, in quanto la partecipazione del privato non potrebbe comunque determinare un esito diverso. Inoltre, in presenza di abusi edilizi manifesti, l'autorità comunale non è tenuta a verificare la sanabilità delle opere prima di emanare l'ordine di demolizione, né a motivare in modo specifico sull'interesse pubblico che giustifica la misura demolitoria, essendo sufficiente il mero accertamento dell'abuso. L'obbligo di reprimere gli abusi edilizi, sancito dagli artt. 27 e 31 del d.p.r. n. 380/2001, prevale sul contrapposto interesse privato, senza che l'amministrazione debba compiere una ponderazione comparativa degli interessi in gioco. La motivazione dell'ordinanza di demolizione può limitarsi a richiamare il carattere vincolato del provvedimento, senza necessità di un'approfondita disamina delle ragioni di pubblico interesse sottese.