Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23124 del 24 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:23124PEN

Massima

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Il momento consumativo del reato di sottrazione di beni in sequestro di cui all'art. 334 c.p. coincide approssimativamente con la data di accertamento del reato, salvo l'esistenza di ipotesi anomale e particolari da provare rigorosamente, le quali, intaccando tale presunzione, rendano almeno dubbia l'epoca di commissione dei fatti. In particolare, per tale reato, il momento consumativo deve ritenersi coincidente con la notificazione del provvedimento di confisca, poiché solo in tale momento si manifesta l'interesse concreto del custode a sottrarre il bene al vincolo del sequestro. L'onere di provare che il reato si sia consumato in epoca antecedente rispetto a quella desumibile dalla data di notificazione del provvedimento di confisca grava sul ricorrente, il quale deve fornire elementi di prova idonei a superare la ragionevole presunzione che il custode si sia attivato per sottrarsi al vincolo del sequestro solo dopo aver avuto conoscenza della confisca del bene.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE DI APPELLO DI CATANIA;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/11/2018 emessa dal Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. AMOROSO Riccardo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa DE MASELLIS Mariella, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio.
RIT…

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