Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4307 del 7 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:4307PEN

Massima

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Il termine per l'impugnazione di una sentenza di primo grado decorre dalla comunicazione dell'avviso di deposito della motivazione, ai sensi dell'art. 548, comma 2, c.p.p., e non dalla scadenza del termine fissato dal giudice per il deposito della stessa. Pertanto, l'appello proposto oltre il termine di quarantacinque giorni dalla comunicazione dell'avviso di deposito della motivazione, come previsto dall'art. 585, comma 1, lett. c), c.p.p., è inammissibile. La mera indicazione di una data di deposito della sentenza diversa da quella effettiva, senza prova di tale circostanza, non è sufficiente a superare la decadenza dall'impugnazione. Il giudice di legittimità, in assenza di elementi che dimostrino l'erroneità della data di deposito indicata negli atti, è tenuto a dichiarare l'inammissibilità del ricorso per tardività dell'impugnazione, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T. - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/05/2020 della CORTE APPELLO di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. RENATA SESSA;
lette le conclusioni del PG che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
il difensore del (OMISSIS) ha insistito nell'accoglimento del ricorso con le memorie versate in atti.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) impugna per cassazione l'ordinanza della Corte d'Appello di Torino emessa in data 29.5.2020, depositata il 11…

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