Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9720 del 3 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:9720PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, commesso mediante l'invio di messaggi offensivi tramite telefono cellulare o pronunciando parole denigratorie al citofono dell'abitazione della persona offesa, è configurabile anche in assenza di indicazioni specifiche sul luogo di ricezione dei messaggi, essendo sufficiente che la condotta si sia realizzata nell'ambito del luogo di residenza della vittima. L'imputato, regolarmente citato a giudizio, non può eccepire nullità della citazione per incertezza sulla data dell'udienza o sulla persona offesa, qualora tali elementi siano stati successivamente precisati e portati a sua conoscenza, consentendogli così di esercitare pienamente il diritto di difesa. Il giudice, nel respingere eccezioni procedurali manifestamente infondate, non è tenuto a una confutazione analitica delle stesse, essendo sufficiente una motivazione sintetica che ne evidenzi l'infondatezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. SV. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 10/08/2008 GIUDICE DI PACE di LA SPEZIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CALABRESE ((omissis));

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. IZZO Gioacchino, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza 22 luglio 2008 il Giudice di pace di…

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