Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31251 del 22 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:31251PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione personali nei confronti di soggetti indiziati di appartenenza ad associazioni di tipo mafioso prescinde dall'esito del procedimento penale, essendo autonomo e fondato su una valutazione di probabilità circa la sussistenza di elementi indiziari di tale appartenenza, anche in assenza di una condanna definitiva. Pertanto, l'accertamento giudiziale della pericolosità sociale del proposto, ai sensi della normativa in materia di misure di prevenzione, può basarsi su elementi probatori diversi e meno rigorosi rispetto a quelli richiesti per la pronuncia di una sentenza di condanna penale, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le risultanze di intercettazioni telefoniche e altri indizi, purché logicamente e congruentemente motivati dal giudice di merito. L'attualità della pericolosità sociale, presunta dalla legge in caso di ritenuta appartenenza ad associazione mafiosa, non necessita di una specifica motivazione ulteriore, essendo sufficiente che il giudice abbia adeguatamente motivato in ordine alla sussistenza di tale appartenenza e non siano emersi elementi dai quali possa ragionevolmente desumersi che essa sia venuta meno.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 86/2012 CORTE APPELLO di PALERMO, del 19/10/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

Letta la memoria depositata in data 15/2/2013 dal Procuratore generale della repubblica presso la Corte di Cassazione, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte d'appello di Palermo, con decreto del 19/10/2012, ha confermato quello emesso dal Tribunale di Agrigento…

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