Il licenziamento collettivo per riduzione di personale deve essere preceduto da una comunicazione che indichi le ragioni per le quali l'ambito di scelta dei lavoratori da licenziare è stato limitato ad una sola unità produttiva, nonché le ragioni per le quali le mansioni svolte dai lavoratori di tale unità siano ritenute non fungibili con quelle svolte dai lavoratori di altre unità produttive. In mancanza di tali indicazioni, il licenziamento è illegittimo per violazione dei criteri di scelta di cui all'art. 5 della L. n. 223 del 1991, con conseguente applicazione della tutela reintegratoria attenuata prevista dall'art. 18, comma 7, della L. n. 300 del 1970. L'onere di provare la non fungibilità delle mansioni grava sul datore di lavoro, mentre spetta ai lavoratori l'onere di dedurre e provare l'idoneità a ricoprire posizioni lavorative diverse da quelle loro assegnate. L'accordo sindacale concluso all'esito dell'esame congiunto non può sanare i vizi della procedura relativi alla violazione dei criteri di scelta, in quanto tale accordo non può sostituirsi alle informazioni che il datore di lavoro è tenuto a fornire nella comunicazione di avvio della procedura.