Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il provvedimento di rigetto della domanda di condono edilizio e di autorizzazione per lavori di manutenzione straordinaria, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'opera abusiva realizzata dal ricorrente prima dell'entrata in vigore della legge regionale che ha imposto il vincolo di inedificabilità nella fascia di 150 metri dalla battigia, e la cui distanza dalla costa risulta superiore a tale limite, può essere oggetto di sanatoria edilizia, in quanto non rientra nel divieto di cui alla citata legge regionale. La relazione tecnica di parte, che dimostra puntualmente la preesistenza dell'immobile e la sua distanza dalla linea di costa, prevale sulle mere deduzioni della difesa comunale, prive di adeguata prova contraria. 2. L'adozione del provvedimento impugnato da parte dell'Assessore comunale, anziché del funzionario competente, viola il principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico e funzioni di gestione amministrativa, sancito dall'art. 107 del TUEL. Tale principio può essere derogato solo nei casi e con le modalità previsti dalla legge, come nel caso di enti locali con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti che dimostrino l'impossibilità di avvalersi di figure professionali idonee. In assenza di tali presupposti, l'attribuzione di competenze gestionali agli organi politici è illegittima. Pertanto, il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto il ricorso, annullando il provvedimento impugnato per i suddetti motivi.