Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31628 del 29 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:31628PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato per il reato di lesioni personali, è tenuto a verificare con certezza l'esistenza del nesso causale tra la condotta dell'imputato e l'evento lesivo, non essendo sufficiente il mero dubbio sulla sussistenza di tale nesso. Pertanto, qualora permanga un ragionevole dubbio sulla effettiva causazione delle lesioni da parte dell'imputato, il giudice deve pronunciare sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto, in applicazione del principio di cui all'art. 530, comma 2, c.p.p. Tale principio trova applicazione anche nei casi in cui la dinamica dell'evento risulti incerta a causa di elementi di fatto, come il dislivello del terreno, che possano aver determinato la caduta della persona offesa senza l'intervento diretto dell'imputato. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a dare conto in modo compiuto e congruo delle ragioni per le quali permane il dubbio sulla sussistenza del nesso causale, al fine di giustificare adeguatamente la decisione assolutoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di GENOVA;

nei confronti di:

1) GA. VA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 04/04/2007 CORTE APPELLO di GENOVA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. FUMO MAURIZIO;

udito il P.G. in persona del Sost.Proc.Gen. Dr. G. Febbraro, che ha concluso chiedendo il, rigetto del…

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