Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20620 del 1 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:20620PEN

Massima

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Il diritto di querela, quale condizione di procedibilità per determinati reati, deve essere manifestato in modo inequivocabile dalla persona offesa, attraverso una dichiarazione espressa e non può essere desunto implicitamente da altri elementi. La mancata produzione in giudizio del verbale contenente la denuncia della persona offesa, che si assume abbia manifestato la volontà di procedere penalmente, comporta l'impossibilità per il giudice di accertare l'effettiva sussistenza di tale volontà, con conseguente declaratoria di improcedibilità dell'azione penale per difetto di querela. Il giudice, pertanto, non può supplire all'omissione della parte di produrre la prova della querela, essendo onere di quest'ultima l'allegazione e la dimostrazione del compimento di tale atto, il quale riveste carattere di condizione di procedibilità. La tardività della presentazione della querela, inoltre, determina parimenti l'improcedibilità dell'azione penale, non essendo possibile sanare ex post la mancanza originaria di tale condizione di procedibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

P.M. della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Messina;

avverso la sentenza del Giudice di Pace di Taormina, in data 03.11.2008:

nel procedimento penale a carico di:

La. Ca. (nata il (OMESSO)) per il reato di cui all'articolo 633 c.p.;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Margherita Bianca Taddei;

Sentita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dr. Giovanni D'Angelo, il quale ha c…

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