Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28367 del 21 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:28367PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 si differenzia dal concorso di persone nel reato continuato di detenzione e spaccio di stupefacenti non solo per il carattere dell'accordo criminoso, avente ad oggetto la commissione di una serie non preventivamente determinata di delitti e per la permanenza del vincolo associativo, ma anche per l'esistenza di una organizzazione che consenta la realizzazione concreta del programma criminoso. Pertanto, ai fini della sussistenza del reato associativo, non è sufficiente la mera prova di un accordo tra più soggetti per la commissione di una serie indeterminata di reati di spaccio, ma è necessario che emerga l'esistenza di una struttura organizzativa stabile, con una precisa ripartizione di ruoli e compiti tra i partecipi, idonea a garantire il raggiungimento degli scopi illeciti. La mera fungibilità dei ruoli e l'assenza di una chiara divisione dei compiti tra gli indagati non è di per sé sufficiente a integrare l'elemento organizzativo richiesto dalla fattispecie, dovendosi invece accertare la presenza di una effettiva organizzazione criminale, anche di carattere elementare, che consenta la realizzazione concreta del programma delittuoso. Il giudice, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato associativo, deve quindi verificare in modo puntuale l'esistenza di tale elemento organizzativo, non potendosi limitare a considerazioni di carattere meramente assertivo o a rilevare la mera consapevolezza degli indagati di agire in modo sinergico, senza adeguato riscontro probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. CARUSILLO Elena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/02/2021 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. CAPUTO ANGELO;
Rilevato che le parti non hanno formulato richiesta di discussione orale ex Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8, convertito, con modificazioni, dalla L. 18 dicembre 2020, n. 176, prorogato, quanto alla disciplina processuale, in forza del Decreto Legge 1 aprile 2021, n. 44,. articolo 6.
Lette la requisitoria scritta ex Decre…

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