Cassazione penale Sez. I ordinanza n. 11947 del 21 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:11947PEN

Massima

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Il provvedimento con cui il giudice respinge la richiesta di applicazione di una misura cautelare personale non è impugnabile dal pubblico ministero mediante ricorso per cassazione, in quanto il rimedio esperibile è l'appello ai sensi dell'art. 310 c.p.p., in virtù del principio di tassatività dei mezzi di impugnazione previsto dall'art. 568 c.p.p. Infatti, il ricorso per saltum è ammesso unicamente per violazione di legge, contro le ordinanze genetiche che dispongono la restrizione della libertà personale e non anche contro quelle che le rigettano. Pertanto, il pubblico ministero non è legittimato a proporre ricorso immediato per cassazione avverso l'ordinanza che respinge la domanda cautelare, con la conseguenza che l'impugnazione proposta deve essere convertita in appello, ai sensi dell'art. 568, comma 5, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Relatore

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI TRANI
nel procedimento a carico di:
Le.Lo. nato a P il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 30/09/2023 del TRIBUNALE di TRANI
fissato il ricorso per la trattazione con il rito cartolare non partecipato;
udita la relazione svolta dal Consigliere STEFANO APRILE;
lette le conclusioni del PG ELISABETTA CENICCOLA che ha concluso perché il ricorso sia convertito in appello ex art. 310 cod. proc. pen. con trasmissione degli atti al Tribunale del riesame di Bari
dato avviso al difensore;
letta la memoria difensiva;<…

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