Il sequestro preventivo di somme di denaro, disposto nell'ambito di un procedimento penale per reati tributari, deve essere limitato al profitto accertato del reato per ciascuna annualità fiscale oggetto di contestazione, senza possibilità di traslare le somme sequestrate per una determinata annualità su altre annualità, anche se connesse dal vincolo della continuazione. Ciò in quanto il reato di evasione fiscale ha uno specifico momento consumativo nella presentazione della dichiarazione dei redditi per ciascun periodo d'imposta, sicché il sequestro e la confisca devono essere ancorati alle singole annualità e non possono essere fungibilmente spostati da una all'altra, in assenza di una specifica richiesta del Pubblico Ministero. Inoltre, il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di sequestro preventivo, proposto dal difensore del terzo interessato privo di procura speciale, è inammissibile, non potendo trovare applicazione in tal caso la disciplina della regolarizzazione del difetto di rappresentanza prevista per il processo civile.