Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33259 del 29 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:33259PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La coltivazione di piante di canapa indiana, anche se finalizzata all'uso personale, integra il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, in quanto condotta connotata da particolare pericolosità per la salute pubblica, l'ordine pubblico e la sicurezza pubblica, in ragione della sua attitudine ad innescare un meccanismo di creazione di nuove disponibilità di droga, quantitativamente non predeterminate. Ciò in quanto la coltivazione, a differenza di altre condotte "produttive", non richiede la disponibilità di materie prime soggette a rigido controllo, ma solo la disponibilità dei semi, la cui detenzione non è di per sé punibile, salvo che contengano un principio attivo stupefacente e siano detenuti a fini di cessione. Inoltre, la coltivazione presenta l'ulteriore peculiarità di dare luogo ad un processo produttivo in grado di "autoalimentarsi" e di espandersi, potenzialmente senza alcun limite predefinito, tramite la riproduzione dei vegetali. Tale attitudine ad innescare un meccanismo di creazione di nuove disponibilità di droga, quantitativamente non predeterminate, rende non irragionevole la valutazione legislativa di pericolosità della condotta considerata per la salute pubblica, oltre che per la sicurezza pubblica e per l'ordine pubblico, quantomeno in rapporto all'attentato ad essi recato "dalle pulsioni criminogene indotte dalla tossicodipendenza". Pertanto, la finalità di consumo personale del prodotto non esclude la rilevanza penale della condotta di coltivazione, spettando al giudice la valutazione della sua offensività in concreto, che solo laddove risulti assolutamente inidonea a porre a repentaglio il bene giuridico protetto e, quindi, inoffensiva, esclude la punibilità dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI GIOVANNI - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/10/2014 della Corte di appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Anna Criscuolo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. GALLI Massimo, che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Firenze ha confermato la sentenz…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.