Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28792 del 14 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:28792PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato, può fondare la propria decisione su elementi di fatto, anche indiziari, che dimostrino la consapevolezza della provenienza delittuosa del bene oggetto di ricettazione, senza che ciò integri un vizio di motivazione. Inoltre, il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato con riferimento ai precedenti penali dell'imputato e alla gravità del reato commesso, senza che il giudice sia tenuto a esaminare tutti i criteri indicati nell'art. 133 c.p. La valutazione degli elementi di fatto e l'applicazione delle circostanze attenuanti rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui decisione è sindacabile in sede di legittimità solo in presenza di vizi logici o di motivazione apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. - Presidente

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SC. AL. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 01/03/2007 della CORTE APPELLO di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. NUZZO Laurenza;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BUA Francesco che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Sc. Al. , tramite d…

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