Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 2582 del 17 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:2582PEN

Massima

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Il vizio parziale di mente, pur comportando una riduzione della capacità di intendere e di volere, non esclude la responsabilità penale dell'imputato, il quale rimane comunque punibile, seppur con una pena diminuita. Ai fini della valutazione della capacità di intendere e di volere, il giudice deve tenere conto di tutte le risultanze processuali, senza essere vincolato dalla sola perizia psichiatrica, la quale può essere superata da altri elementi probatori. Inoltre, il giudice non è tenuto ad attendere l'esito di una nuova perizia disposta in un diverso procedimento, qualora questa non sia rilevante per il caso in esame. Infine, l'omessa comparazione tra la circostanza attenuante del vizio parziale di mente e l'aggravante della reiterazione del reato, non dedotta in sede di appello, non può essere fatta valere in sede di legittimità, in quanto preclusa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe - Presidente

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. MARINELLI Felicetta - rel. Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. DELL'UTRI Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 295/2010 CORTE APPELLO di TRIESTE, del 02/04/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/12/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FELICETTA MARINELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona della Dott.ssa Fodaroni Maria G. che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 2 aprile 2012 la Corte di appello d…

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