Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 9635 del 2017

ECLI:IT:TARLAZ:2017:9635SENT

Massima

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Il Comune, nell'esercizio del proprio potere discrezionale in materia di autorizzazioni per la somministrazione di alimenti e bevande, può determinare periodicamente criteri e parametri numerici atti a fissare il numero massimo di autorizzazioni rilasciabili, tenendo conto della tipologia degli esercizi, del reddito e delle abitudini di consumo della popolazione residente e fluttuante, nonché dei flussi turistici. Tali parametri, adottati con specifiche ordinanze sindacali sulla base di idonea istruttoria e del parere della competente Commissione comunale, costituiscono il presupposto per il legittimo diniego di nuove autorizzazioni qualora il numero di esercizi già autorizzati risulti pari o superiore ai limiti numerici prestabiliti, senza che ciò comporti una violazione della disciplina di settore o della libertà di iniziativa economica. Il Comune è tenuto a motivare adeguatamente il provvedimento di diniego, con riferimento ai parametri numerici vigenti e alle risultanze dell'istruttoria svolta, senza che sia necessaria un'ulteriore istruttoria aggiuntiva rispetto a quella già compiuta per la determinazione dei parametri stessi. Inoltre, l'applicabilità dei nuovi parametri numerici eventualmente introdotti con successive ordinanze sindacali è subordinata alla data di presentazione della domanda autorizzativa, in conformità alle disposizioni transitorie dettate dall'amministrazione comunale.

Sentenza completa

Pubblicato il 08/09/2017

N. 09635/2017 REG.PROV.COLL.

N. 06416/1999 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6416 del 1999, proposto dal signor ((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio avv.((omissis)) in Roma, via G. Nicotera, 29;

contro

Comune di Roma (ora Roma Capitale), in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), domiciliato elettivamente presso gli Uffici dell’Avvocatura Capitolina in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

- dell'ordinanza n.62 del 22.2.1999 con la quale il Sindaco di Roma ha formalizzato il parere della Co…

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