Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10606 del 11 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:10606PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura quando l'agente, mediante minacce o violenza, costringe la vittima a consegnare una somma di denaro o altra utilità, anche se di valore superiore a quanto effettivamente dovuto, in assenza di un titolo giuridicamente azionabile. La valutazione della credibilità della persona offesa rientra nella discrezionalità del giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità salvo manifeste contraddizioni. Non è configurabile l'esercizio arbitrario delle proprie ragioni quando la pretesa non sia tutelabile giudizialmente, essendo sufficiente l'elemento della costrizione per integrare il delitto di estorsione, a prescindere dall'effettivo conseguimento della disponibilità del bene da parte dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza 11 gennaio 2017 della Corte di appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Vincenzo Tutinelli;
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa Zacco Franca, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso
sentito il difensore dell'imputato, Avv. (OMISSIS) del Foro di Roma, che ha concluso p…

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