Il decreto di occupazione d'urgenza di un immobile, emesso nell'ambito di un procedimento espropriativo, è nullo qualora l'individuazione dell'area da espropriare risulti erronea per mancato adeguamento dei dati catastali, in quanto ciò comporta la violazione del principio di buona amministrazione di cui all'art. 97 Cost. e della disciplina di cui agli artt. 21-septies della legge n. 241/1990 e 22-bis del d.P.R. n. 327/2001. Tuttavia, tale vizio non inficia la validità della dichiarazione di pubblica utilità dell'opera, la cui impugnazione avrebbe dovuto essere autonomamente proposta, e non può essere fatto valere solo in sede di contestazione del decreto di occupazione. L'erronea individuazione dell'area da espropriare, che comporti la demolizione di un fabbricato non previsto nel progetto, determina la nullità del decreto di occupazione e del successivo atto di immissione in possesso, in quanto viola il principio di buona amministrazione e la disciplina normativa sull'espropriazione per pubblica utilità. Tali vizi, tuttavia, possono essere fatti valere solo in sede di determinazione dell'indennità di esproprio, senza che ciò comporti l'annullamento degli atti impugnati.