Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 2501 del 2023

ECLI:IT:TARPA:2023:2501SENT

Massima

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Il Comune può legittimamente adottare un'ordinanza contingibile e urgente ai sensi dell'art. 54 del D.Lgs. n. 267/2000 per disporre lo sgombero di abitazioni e la chiusura di una strada, in presenza di una situazione di concreto e attuale pericolo per l'incolumità pubblica derivante dal rischio di crollo di un costone roccioso sovrastante, anche in assenza di un termine finale di efficacia del provvedimento, quando la fattispecie richieda misure non provvisorie ma perduranti nel tempo per fronteggiare la perdurante situazione di pericolo. In tali casi, l'urgenza di provvedere a tutela della pubblica incolumità rende incompatibili le regole procedimentali poste a presidio della partecipazione del privato, come la comunicazione di avvio del procedimento, a pena di svuotamento di effettività e particolare celerità cui la legge preordina l'istituto dell'ordinanza contingibile e urgente. Il Comune, pertanto, può legittimamente adottare un'ordinanza di sgombero e chiusura di una strada, senza comunicazione di avvio del procedimento, quando vi sia una situazione di concreto e attuale pericolo per l'incolumità pubblica derivante dal rischio di crollo di un costone roccioso sovrastante, anche in assenza di un termine finale di efficacia del provvedimento, qualora la fattispecie richieda misure non provvisorie ma perduranti nel tempo per fronteggiare la perdurante situazione di pericolo.

Sentenza completa

Pubblicato il 25/07/2023

N. 02501/2023 REG.PROV.COLL.

N. 01246/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1246 del 2020, proposto da Antonio Jeni, Maria Filiberto, Chiara Caravello, Claudia Cascino, Marcello Zamueli, Valeria Megna, Nicola Giammancheri, Chiara Caldarella, Gabriele Trifiro', Fiore Concetta, Antonino Cannonito, Carmela Vigneri, Emanuela Sallustro, Valeria Bagnato, Andrea Marchese, Rosa Donato, Giacomo Bronzino, Antonella Rachele Trapani, Anna Maria Mannino, Gioacchino Caravello, rappresentati e difesi dagli avvocati Lucia Alfieri, Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

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