Cassazione penale Sez. III sentenza n. 24219 del 6 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:24219PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare i ricorsi proposti avverso la sentenza della Corte di Appello di Salerno, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. In tema di reati in materia di stupefacenti, l'attribuzione della più grave ipotesi di cui all'art. 73, comma 1, del D.P.R. n. 309/1990 non può fondarsi esclusivamente su elementi indiziari di natura generica e congetturale, come il mero utilizzo di un linguaggio gergale o il riferimento a un soggetto terzo trovato in possesso di droga pesante, in assenza di riscontri probatori specifici e individualizzanti circa il coinvolgimento dell'imputato nel traffico di sostanze stupefacenti di tipo "pesante". 2. Ai fini del riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, il giudice di merito può legittimamente negare il beneficio sulla base di una valutazione complessiva degli elementi di cui all'art. 133 c.p., senza necessità di esaminare analiticamente tutti i fattori indicati dalla norma, essendo sufficiente il rilievo di un solo elemento negativo, purché adeguatamente motivato. 3. In tema di concorso di persone nel reato di spaccio di stupefacenti, non ricorre un'ipotesi di concorso ex art. 110 c.p. tra il cedente e l'acquirente della sostanza, in quanto essi pongono in essere autonome condotte monosoggettive previste dall'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990. Pertanto, la mera acquisto di droga da parte di un soggetto non è sufficiente a configurare il suo concorso nello spaccio effettuato dal cedente, in assenza di elementi probatori che dimostrino il suo coinvolgimento nell'attività di cessione a terzi. 4. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza delle circostanze attenuanti di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990 (ipotesi di lieve entità), deve esaminare specificamente ciascun episodio contestato, tenendo conto della qualità e quantità dello stupefacente, nonché delle modalità della condotta, senza poter desumere automaticamente l'esclusione di tale circostanza dalla mera abitualità delle condotte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/06/2022 della Corte di Appello di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Claudio Cerroni;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Seccia Domenico A.R., che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi;
udito per il ricorrente (OMISSIS), l…

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