Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24004 del 4 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:24004PEN

Massima

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Il giudice, nell'applicare una misura cautelare personale, deve valutare concretamente la sussistenza delle esigenze cautelari, con particolare riferimento al pericolo di reiterazione del reato, sulla base di elementi specifici e circostanziati che dimostrino la pericolosità sociale del soggetto, desumibili dalla sua personalità e dai precedenti comportamenti, senza potersi limitare a considerazioni di carattere generale. La motivazione del provvedimento cautelare deve esporre in modo chiaro e logico il percorso argomentativo seguito dal giudice, in modo da consentire il controllo di legittimità sulla correttezza della valutazione effettuata. La valutazione di merito compiuta dal giudice di merito non può essere rimessa in discussione in sede di legittimità, se non in presenza di vizi logici o contraddittori della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 97/2014 TRIB. LIBERTA' di CAMPOBASSO, del 29/10/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, Dr. ((omissis)), ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il gip del tribunale di Isernia ha sottoposto (OMISSIS) alla misura degli arresti domiciliari in …

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