Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La trasformazione di strutture alberghiere con un numero di camere pari o superiore a 24 in Residenze Turistico Alberghiere (R.T.A.) dotate dei requisiti obbligatori per la classificazione "3 stelle" è consentita dalla legge, purché tale trasformazione avvenga nel rispetto della normativa urbanistica vigente e sia realizzata mantenendo l'unità immobiliare a destinazione alberghiera, senza possibilità di frazionamento. Tale previsione normativa mira a favorire il recupero e la riqualificazione delle strutture ricettive esistenti, in attuazione delle disposizioni legislative volte a incentivare lo sviluppo del settore turistico-alberghiero. Pertanto, l'Amministrazione comunale non può negare l'attestazione di conformità in sanatoria per la trasformazione di una struttura alberghiera in R.T.A., ove tale intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica applicabile, in quanto ciò contrasterebbe con la ratio legis di promuovere il rilancio e l'adeguamento delle strutture ricettive. L'Amministrazione, tuttavia, mantiene il potere-dovere di verificare la legittimità urbanistica degli interventi edilizi realizzati, potendo in caso di abusi ordinare la rimessa in pristino dei luoghi.