Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25638 del 2 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:25638PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare, deve essere valutato in concreto dal giudice sulla base di elementi oggettivi e specifici, che dimostrino la concreta probabilità che l'indagato possa commettere nuovi reati della stessa specie di quello per cui si procede. Tale valutazione non può fondarsi su meri sospetti o su una generica pericolosità soggettiva dell'indagato, ma deve essere ancorata a dati fattuali e probatori che evidenzino il concreto rischio di reiterazione della condotta criminosa. Inoltre, il giudice deve tener conto anche di eventuali circostanze attenuanti, come l'incensuratezza dell'indagato, e della possibilità di applicare misure cautelari meno afflittive, al fine di adottare la misura più proporzionata ed adeguata al caso concreto. Il sindacato di legittimità del giudice di legittimità è limitato alla verifica della correttezza della motivazione fornita dal giudice di merito, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo i casi di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesc - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DI STEFAMO Pierluigi - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI L'AQUILA;

nei confronti di:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) C/;

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) C/;

avverso l'ordinanza n. 122/2012 TRIB. LIBERTA' di L'AQUILA, del 15/03/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO PAOLO GRAMENDOLA;

sentite le conclusioni del PG Dott. FODARONI Giuseppina per la inammissibilita' del ricorso.

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