Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33852 del 30 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:33852PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, desumibile dalla pluralità di condanne subite dall'imputato e dall'inadeguatezza delle modalità di esecuzione degli arresti domiciliari richiesti, costituisce un presupposto idoneo a giustificare l'applicazione della misura cautelare più grave della custodia in carcere, in quanto unica misura adeguata a tutelare le esigenze cautelari. La valutazione di tali circostanze di fatto, effettuata in modo logico e coerente dal giudice, esclude la sussistenza di vizi di motivazione o di erronea applicazione della normativa in materia di misure cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA G. - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI P. - Consigliere

Dott. PARDO I. - Consigliere

Dott. PACILLI G.A. - Consigliere

Dott. RECCHIONE S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/06/2020 del TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. IGNAZIO PARDO;
sentite le conclusioni del PG Dott. LUIGI GIORDANO che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
Il Tribunale della liberta' di BOLOGNA, con ordinanza in data 17/06/2020, rigettava l'appello proposto da (OMISSIS), confermando l'ordinanza della corte di appello di Bologna, …

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