Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso avverso il provvedimento di rigetto dell'istanza di occupazione emergenziale covid, afferma il principio per cui le occupazioni di suolo pubblico di natura commerciale, richieste sulla sede stradale (ivi inclusi gli stalli di sosta) delle strade classificate come "viabilità principale" dal Regolamento Viario di Roma Capitale, non possono essere oggetto di concessione da parte dell'Ente proprietario della strada. Tale divieto, previsto dall'art. 12 della D.A.C. n. 21/2021, è ritenuto legittimo e coerente con il Codice della Strada, in quanto volto ad assicurare la sicurezza urbana nei centri abitati, in attuazione della Direttiva del Ministero LL.PP. del 12 aprile 1995 che esclude la sosta veicolare dalle carreggiate della rete viaria principale. La qualificazione di una strada come "interzonale" o di "quartiere", riconducibile all'art. 2, comma 2, lett. E) del Codice della Strada, è pertanto compatibile con la sua ulteriore classificazione come "viabilità principale" ai fini del divieto di occupazione di suolo pubblico, non potendo il privato invocare a proprio favore l'eventuale trattamento illegittimo riservato a terzi.