Cassazione penale Sez. III sentenza n. 31003 del 17 settembre 2002

ECLI:IT:CASS:2002:31003PEN

Massima

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Il reato di inottemperanza all'ordinanza sindacale di rimozione dei rifiuti, previsto dall'art. 50, comma 2, del d.lgs. n. 22/1997, è un reato proprio, che può essere commesso solo dai destinatari formali dell'ordinanza, i quali hanno l'onere di ottenerne l'annullamento in sede amministrativa o giurisdizionale, ovvero di provare in sede penale di non essere proprietari del terreno né responsabili dell'abbandono, al fine di ottenere la disapplicazione dell'ordinanza per illegittimità. L'elemento essenziale del reato è l'esistenza dell'ordinanza sindacale di rimozione dei rifiuti e la condotta di inottemperanza da parte dei suoi destinatari, mentre la proprietà del suolo non costituisce elemento essenziale della fattispecie, incombendo sull'imputato l'onere di provarne l'estraneità ai fini dell'esclusione della responsabilità penale.

Sentenza completa

1 - Con sentenza del 22.10.2001 la corte d'appello di Bari, integralmente riformando quella resa dal tribunale monocratico di Andria, ha assolto M. V. e G. G. dal reato di cui agli artt. 14. comma 3, e 50, comma 2, d. l.vo 5.2.1997 n. 22, per non aver commesso il fatto.
Il V. e il G. erano stati rinviati a giudizio per rispondere del suddetto reato, in quanto avevano omesso di adempiere all'ordinanza del sindaco che intimava loro di bonificare l'area di loro proprietà, su cui erano stati abusivamente abbandonati rifiuti. Il tribunale li aveva giudicati colpevoli, condannandoli a pena di giustizia.
La corte d'appello, invece, nell'assolverli per non aver commesso il fatto, ha osservato che non era stata raggiunta prova sicura che gli imputati fossero proprietari dell'area, anche se essi non avevano contestato la loro proprietà né davanti al sindaco né davanti al tribunale, atteso che -essendo la proprietà elemento essenziale del reato- l'oner…

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