Cassazione civile Sez. III sentenza n. 13827 del 9 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:13827CIV

Massima

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Il giudice di legittimità non può riesaminare il merito della causa, essendo precluso il potere di rivalutare le risultanze probatorie e le scelte valutative compiute dal giudice di merito, il quale gode di un ampio margine di discrezionalità nell'individuazione delle fonti del proprio convincimento, nel controllo della logica attendibilità e giuridica concludenza delle prove, e nella selezione di quelle ritenute più idonee a dimostrare i fatti in discussione. Il sindacato di legittimità è limitato al solo controllo, sotto il profilo logico-formale e della conformità a diritto, delle valutazioni effettuate dal giudice di appello, senza che sia consentita una nuova e diversa ricostruzione dei fatti ormai cristallizzati. Il ricorrente non può, pertanto, sollecitare una surrettizia trasformazione del giudizio di legittimità in un ulteriore grado di merito, al fine di ottenere la sostituzione delle opzioni espresse dal giudice di appello con altre più consone ai propri desiderata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FILADORO Camillo - Presidente

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. TRAVAGLINO Giacomo - rel. Consigliere

Dott. LANZILLO Raffaella - Consigliere

Dott. D'AMICO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 10104-2006 proposto da:

PO. PI. GI. , (OMESSO), elettivamente domiciliato in Roma, presso CANCELLERIA CORTE DI CASSAZIONE, rappresentato e difeso dall'avvocato PO. PI. GI. difensore di se' medesimo, con studio in 10017 Montanaro (TO), Via Tremoli, 47;

- ricorrente -

contro

TI. UG. , (OMESSO), elettivamente domiciliato in ROMA, VIA N. PICCIOTTI 11, presso lo studio dell'avvocato S…

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