Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16075 del 17 aprile 2024

ECLI:IT:CASS:2024:16075PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La coltivazione di un numero limitato di piante di cannabis, effettuata in forma domestica e senza l'adozione di particolari tecniche di produzione, finalizzata esclusivamente all'uso personale dell'imputato e priva di elementi idonei a far ritenere la destinazione anche a terzi del prodotto, non integra il reato di coltivazione di sostanze stupefacenti, in quanto condotta priva di rilevanza penale per difetto di tipicità. Infatti, la giurisprudenza di legittimità ha affermato che non è punibile, per mancanza di tipicità, la condotta di coltivazione di stupefacenti svolta in forma domestica, con tecniche rudimentali e un esiguo numero di piante, dalla quale sia ricavabile un modestissimo quantitativo di prodotto, in assenza di significativi indici di inserimento nel mercato illegale, in quanto tale condotta denota un nesso di immediata strumentalità con la destinazione esclusiva all'uso personale dell'agente. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di coltivazione di sostanze stupefacenti, non assume rilievo la quantità di principio attivo estraibile nell'immediato, essendo sufficiente la conformità della pianta al tipo botanico previsto e la sua attitudine a produrre sostanza ad effetto stupefacente, ma è necessario che la condotta denoti un inserimento nel mercato illegale, non potendosi ritenere punibile la coltivazione domestica finalizzata al solo consumo personale, effettuata con modalità rudimentali e in assenza di elementi indicativi di una destinazione a terzi del prodotto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Relatore

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Gu.Ro.nato a R il (Omissis)
avverso la sentenza dei 04/04/2023 della Corte di appello di Catania
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso; udita la relazione del consigliere ((omissis)) Vigna;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, all'esito di rito abbreviato, la Corte d'appello di Catania, ritenuta l'ipotesi di cui al comma 5 dell'art. 73 D.P.R. 309/90, in riforma della sentenza d…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.