Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna, nell'esaminare il ricorso proposto dalla Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. contro il Consorzio Industriale Provinciale Medio Campidano, ha affermato che l'art. 63 della legge n. 448/1998, il quale attribuisce ai consorzi industriali la facoltà di riacquistare aree già assegnate per l'impianto di stabilimenti industriali, può essere legittimamente esercitato anche in presenza di procedure concorsuali, in quanto tale facoltà persegue un preminente interesse pubblico alla promozione di processi di crescita dell'economia nazionale, che si colloca su di un piano gerarchicamente superiore rispetto al rispetto della par condicio creditorum nell'ambito della procedura fallimentare in corso. Pertanto, il mancato coinvolgimento del creditore ipotecario nel procedimento di riacquisto non determina l'illegittimità dell'atto, in quanto le sue argomentazioni, volte alla tutela del proprio credito, rappresentano un profilo privatistico sottratto alle valutazioni dell'ente proposto alla promozione industriale. Inoltre, l'art. 63 citato non è da considerarsi retroattivo, in quanto la data di acquisto dell'area da parte della società fallita è irrilevante, essendo sufficiente che l'area sia attualmente inserita nel perimetro consortile e quindi soggetta ai poteri di governo del territorio spettanti al Consorzio, ivi compreso quello di espropriare per destinarla ad insediamenti industriali. Infine, la mancata previsione di strumenti di tutela dei terzi creditori ipotecari nell'ambito della disciplina di cui all'art. 63 non determina l'illegittimità costituzionale della norma, in quanto il preminente interesse pubblico perseguito dalla stessa prevale sulla tutela della par condicio creditorum.