Consiglio di Stato sentenza n. 2650 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:2650SENT

Massima

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Il ritardo illegittimo dell'amministrazione nel provvedere sull'istanza del privato si configura come illecito permanente, il cui termine di prescrizione per la proposizione dell'azione risarcitoria decorre non dalla data di adozione del primo provvedimento di diniego, bensì dal momento in cui l'amministrazione ha definitivamente provveduto sul procedimento, rilasciando l'autorizzazione richiesta. Pertanto, la domanda risarcitoria proposta entro il termine quinquennale dalla data di rilascio dell'autorizzazione è tempestiva, non trovando applicazione il termine decadenziale di 120 giorni previsto dal codice del processo amministrativo per la proposizione dell'azione risarcitoria, in quanto la fonte di responsabilità aquiliana della pubblica amministrazione si è perfezionata prima della sua entrata in vigore. Il danno risarcibile comprende sia il danno emergente, ossia la diminuzione del patrimonio del danneggiato a causa dell'illegittimo comportamento dell'amministrazione, sia il lucro cessante, cioè il guadagno che il danneggiato avrebbe presumibilmente ottenuto in assenza di tale comportamento, con riferimento all'intero periodo di ritardo nel rilascio dell'autorizzazione, senza che possa rilevare il fatto che l'autorizzazione, una volta rilasciata, abbia una durata decennale, in quanto ciò non comporta una compensazione degli utili non percepiti a causa del ritardo. Inoltre, il danno risarcibile non si limita al mancato utile derivante dalla gestione dell'impianto nel periodo di tempo imputabile al ritardo, ma può comprendere anche altri costi e spese sostenuti dal privato in conseguenza del ritardo, purché adeguatamente provati.

Sentenza completa

Pubblicato il 05/06/2017

N. 02650/2017REG.PROV.COLL.

N. 03104/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello numero di registro generale 3104 del 2016, proposto da:
Provincia di Lodi, in persona del Presidente
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via Cosseria, 2;

contro

CRE, Centro Ricerche Ecologiche spa (già Lombardia Ambiente srl), in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo in Roma, ((omissis)), 3;

per la riforma

della sentenza del T.a.r. per la Lombardia, sede di Milano, Sezio…

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