Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1243 del 13 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:1243PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. richiede la sussistenza di gravi indizi in ordine all'esistenza di un'organizzazione strutturata e verticistica, dotata di regole stringenti e risorse umane e materiali, nonché di una concreta capacità intimidatrice, attuale ed obiettivamente riscontrabile, tale da piegare la volontà di coloro che entrano in contatto con i suoi componenti. La partecipazione all'associazione può desumersi dalla condotta dell'indagato, quale la reiterata attività di sfruttamento della prostituzione in zone controllate dal sodalizio, la diretta partecipazione ad iniziative e azioni del gruppo criminale, nonché il coinvolgimento in episodi di violenza finalizzati a reprimere dissidenti interni ed affermare l'egemonia dell'organizzazione. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono integrare gravi indizi di colpevolezza, anche in assenza di una posizione apicale dell'indagato all'interno dell'associazione. Le esigenze cautelari, in particolare il pericolo di reiterazione del reato, possono ritenersi sussistenti in relazione a condotte di sfruttamento della prostituzione protratte nel tempo e alla partecipazione a molteplici attività delittuose del sodalizio, senza che assumano rilievo assorbente la mancata contestazione di episodi di violenza diretti verso l'esterno o la collaborazione con le autorità in alcuni casi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 212/2014 TRIB. LIBERTA' di ANCONA, del 20/05/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO;

Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione dott. M. Pinelli, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza deliberata il 20/05/2014, il Tribunale del riesame di Ancona ha rigettato la richi…

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