Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20450 del 16 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:20450PEN

Massima

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Il dolo alternativo, rientrante nella categoria del dolo di tipo diretto, è compatibile con il delitto tentato di omicidio, qualora la condotta dell'agente, caratterizzata dall'utilizzo di uno strumento dotato di notevole capacità offensiva che abbia cagionato alla vittima lesioni gravi e potenzialmente mortali, sia accompagnata da espressioni che rivelino l'intenzione di uccidere, anche se il decesso non si sia verificato per l'intervento tempestivo dei soccorsi. Il giudice di merito, nel valutare l'elemento psicologico del reato, può legittimamente ritenere integrato il dolo alternativo, nonostante la difesa prospetti una diversa qualificazione giuridica della condotta, come lesioni personali, senza che ciò integri un vizio logico della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3860/2012 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 04/04/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/03/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE LOCATELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza del 23.11.2011 il Tribunal…

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