Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5333 del 9 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:5333PEN

Massima

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Il comportamento ingiurioso e minaccioso nei confronti di una persona, anche se provocato da una situazione di pericolo o di conflitto con la stessa, non può essere giustificato in base allo stato d'ira o alla grave provocazione, in quanto la reazione sproporzionata e violenta non è scriminata dalla legge. Il giudice, nel valutare la condotta, deve considerare le modalità concrete dell'azione, le circostanze di fatto e la proporzionalità della reazione, senza farsi condizionare da mere deduzioni difensive che ripropongono questioni già ampiamente esaminate e motivate nella sentenza. La motivazione del giudice di merito, se esaustiva e coerente con le risultanze istruttorie, non può essere censurata in sede di legittimità per meri vizi logici o per la mancata assunzione di prove ritenute decisive, quando la decisione risulta comunque adeguatamente argomentata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Lui - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) IM. PA. N. IL (OMESSO);

2) IM. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 68/2006 GIUDICE DI PACE di CASTIGLIONE DELLE STIVIER, del 02/03/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/11/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE BERARDINIS Silvana;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MARTUSCIELLO Vittorio che ha …

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