Cassazione penale Sez. III sentenza n. 19972 del 20 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:19972PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale per concorso nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti non può essere affermata sulla base di meri elementi indizianti, ma richiede la sussistenza di prove certe e logicamente coerenti che escludano ragionevoli ipotesi alternative di estraneità dell'imputato. Il giudice di merito deve fornire una motivazione esente da vizi logici, senza fondare la propria decisione su mere congetture o semplici sospetti, ma valutando attentamente la gravità, precisione e concordanza degli elementi indiziari, in conformità ai principi stabiliti dall'art. 192, comma 2, c.p.p. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della correttezza del ragionamento probatorio seguito dal giudice di merito, senza poter procedere ad una autonoma ricostruzione e valutazione dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMESSO), nato in (OMESSO);

Avverso la sentenza emessa in data 26 Febbraio 2010 dalla Corte di Appello di Perugia, che ha confermato la sentenza del Tribunale di Perugia emessa al termine di rito abbreviato in data 18 Giugno 2009 con la quale era stato condannato alla pena di due anni e otto mesi di reclusione e 12.000,00 euro di multa perche' ritenuto colpevole del reato previsto dall'articolo 110 c.p. e Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, articolo 73. Fatto…

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