Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10172 del 4 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:10172PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, una volta revocato, non consente più al ricorrente di mantenere un interesse attuale alla decisione del ricorso, salvo che egli abbia espressamente dichiarato di voler agire per la riparazione dell'ingiusta detenzione. In assenza di tale espressa volontà, il venir meno dell'interesse originario alla proposizione del gravame determina l'inammissibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, senza che ciò comporti la condanna del ricorrente alle spese processuali o al pagamento della sanzione in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincen - Presidente

Dott. CARCANO Domeni - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgi - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 4485/2010 GIP TRIBUNALE di TRANI, del 20/11/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BENEDETTO PATERNO' RADDUSA;

sentite le conclusioni del PG Dott. FRATICELLI Mario che ha chiesto dichiararsi la inammissibilita' del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.

RITENUTO IN FATTO E DIRITTO

1. (OMISSIS) ha proposto, per il tramite del difensore fiduciario, ricorso in Cassazione …

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