Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 1766 del 2016

ECLI:IT:TARMI:2016:1766SENT

Massima

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La destinazione urbanistica di un'area non necessita di specifica motivazione, oltre a quella desumibile dai criteri generali di impostazione dello strumento urbanistico, salvo i casi in cui sussista un affidamento qualificato del privato, come quello derivante da convenzioni di lottizzazione, accordi con l'amministrazione o aspettative nascenti da giudicati. L'attribuzione di una destinazione agricola a un'area non interclusa da fondi edificati, ma caratterizzata da profili di pregio ambientale e paesaggistico, rientra nell'ampia discrezionalità riconosciuta all'amministrazione comunale nell'esercizio del potere di pianificazione territoriale, senza che sia necessaria una motivazione rafforzata. La classificazione di un edificio esistente come "edificio in zona agricola a destinazione residenziale" ha mera valenza ricognitiva della situazione di fatto, senza incidere sulla legittima destinazione d'uso del fabbricato, che rimane quella risultante dai titoli edilizi. Le scelte di pianificazione urbanistica, per loro stessa natura, comportano necessariamente la differenziazione del trattamento dei suoli, sicché il vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento è configurabile solo in caso di assoluta identità di situazioni di fatto e di conseguente irragionevole diversità di trattamento, non ravvisabile nel caso di specie in cui risultano comprovati profili di pregio ambientale e paesaggistico dell'area. Le indicazioni regionali e provinciali in materia di individuazione delle aree agricole non escludono la possibilità per il Comune di classificare come agricole anche ambiti che, pur non essendo attualmente o potenzialmente destinati all'esercizio dell'attività agricola, necessitino comunque di essere preservati dalla trasformazione edificatoria per ragioni di ordine paesaggistico o ecologico, ovvero al fine di assicurare l'equilibrato assetto del territorio.

Sentenza completa

Pubblicato il 30/09/2016

N. 01766/2016 REG.PROV.COLL.

N. 03337/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3337 del 2011, proposto da:
((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall’avvocato ((omissis)) C.F. SLMRCR68R21F205G e ((omissis)) C.F. SLTLCU67L11F205T, con domicilio eletto presso lo studio del primo in Milano, Corso XXII Marzo, 4;

contro

Comune di Lanzo D'Intelvi, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) C.F. RVSSFN81T26G009I e ((omissis)) C.F. LNGMRC74L13E507R, con domicilio eletto presso la Segreteria del Tribunale Amministrativo Regionale in Milano, ((omissis)), 39;

per l’annullamento

della deliberazi…

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