Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35670 del 25 agosto 2023

ECLI:IT:CASS:2023:35670PEN

Massima

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Il riconoscimento del reato continuato richiede la prova di una preventiva e unitaria ideazione dei diversi reati, almeno nelle loro linee essenziali, al momento della commissione del primo fatto. Tale unità di disegno criminoso non può essere desunta dalla mera contiguità spazio-temporale o funzionale tra i reati, né dalla semplice abitualità a delinquere, essendo necessari concreti elementi indicativi di una programmazione unitaria precedente alla realizzazione del primo episodio delittuoso. In particolare, nel caso di reati commessi nell'ambito di un'associazione per delinquere, la continuazione può essere ammessa solo se i reati-fine siano stati programmati al momento dell'adesione al sodalizio, non essendo sufficiente la mera riconducibilità degli stessi all'oggetto sociale dell'associazione. Pertanto, il giudice, nel valutare la sussistenza del reato continuato, anche in sede esecutiva, deve effettuare un'approfondita verifica della sussistenza di indici significativi, quali l'omogeneità delle violazioni e del bene protetto, la contiguità spazio-temporale, le singole causali, le modalità della condotta, la sistematicità e le abitudini programmate di vita, escludendo il vincolo della continuazione qualora i reati successivi risultino frutto di determinazione estemporanea, ancorché riconducibili all'ambito associativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. CURAMI ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. LANNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/09/2022 della CORTE APPELLO di BARI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CURAMI ((omissis))NA;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ((omissis)) che ha concluso chiedendo declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, la Corte d'appello di Bari, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha rigettato l'…

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